
16 Feb Generazioni (Parte 2 – Giovani ed associazioni)
Generazioni (Parte 2 – Giovani ed associazioni)
I giovani e gli adolescenti oggi trovano la condivisione in luoghi e piattaforme virtuali, ma lo spazio pubblico, le piazze, i parchi, talvolta anche gli spazi chiusi o lasciati all’abbandono e le aree in disuso, sono luoghi aperti vitali dove continuare a ritrovarsi per condividere ed identificarsi. Non di solo Carnevale, San Provino o Luna Park vive Agno, eventi ricorrenti ma comunque limitati durante l’anno.
Il Comune dovrebbe incaricarsi di creare sul territorio delle costanti condizioni favorevoli per i giovani, riconoscendo la loro necessità di utilizzo di spazi pubblici e favorendo la creazione di strutture che siano idonee ed inclusive dove permettere loro di condividere e sviluppare sana energia. Integrando le scelte con le politiche giovanili delle autorità cantonali ed attivandosi con associazioni quali Pro Juventute. Insomma, creare un sentimento positivo verso i giovani integrandoli nella vita del Comune e nell’interazione con le altre generazioni piuttosto che incrementare la posa di costose installazioni di videosorveglianza o rafforzare servizi di sorveglianza con la polizia, ciò che non esclude certo la presenza discreta ma visibile in zone oggi sensibili.
ViviAgno è dell’opinione che l’atteggiamento verso i giovani debba essere innanzitutto improntato alla fiducia, costruttivo prima che repressivo. Come già sviluppato con successo in altri Comuni ticinesi, riteniamo che la figura dell’educatore di strada, che con regolarità gira sul territorio a discutere con i ragazzi e ascoltarli, sensibilizzandoli e raccogliendo le loro testimonianze sia un primo, semplice passo per dare ai ragazzi un gesto di interesse. Per già considerare in seguito un centro giovanile (non un centro sociale autogestito) nel cui progetto coinvolgere i giovani fin dall’inizio per renderli parte attiva e responsabilizzarli. Il Comune di Agno ha numerosi stabili di proprietà e potrebbe attivarsi per dare la sede ad uno spazio per i giovani (indicativamente 12 – 25 anni), coinvolgendoli fin da subito nei lavori di sistemazione, collaborando con artigiani volontari, che condividono lo scopo educativo del progetto. Non è troppo ambizioso, tantomeno particolarmente difficile; tutto sta a cominciare. Centri giovanili che funzionano ci sono a Viganello, Breganzona, per non citarne che alcuni.

Destinare uno spazio significa anche definire un luogo dove sviluppare passioni e competenze e dove incontrare i giovani – soprattutto in tempi complicati come questi – per discutere di prospettive, formazione e sbocchi professionali. Anche scegliendo un luogo provvisorio si può raggiungere l’obiettivo.
Con l’arrivo del Liceo, ViviAgno ha già indicato (cfr. scheda SCUOLE) di ripensare l’intera zona delle Scuole Medie, rivedendola a livello pianificatorio, meglio se nell’ambito di un nuovo Piano Regolatore, per sfruttare l’occasione per riqualificare il comparto con l’inserimento di spazi aggregativi (come sale multiuso, teatrale e di concerti, strutture dedicate allo studio) e zone di svago verdi, creando opportunità di ulteriori insediamenti culturali ed associativi (biblio-mediateca, sportelli per l’utenza), prevedendo locali pubblici (ristorazione, bar e take away), offrendo ai giovani nuovi e definitivi spazi di socializzazione limitrofi alle loro attività studentesche e fuori dalla quiete della zona residenziale. Riteniamo non sia troppo ambizioso pensare ad un piccolo centro artistico/culturale ad Agno che sia di riferimento per il Malcantone e Basso Vedeggio. All’aperto vanno altresì destinati spazi sempre aperti dove poter ritrovarsi dando libero sfogo alle energie giovani, individuando già ora luoghi ed attività, ad esempio dotando le aree verdi già esistenti di alcune piccole attrezzature sportive (campetto skateboard, campetto calcio, etc.) in grado di permettere lo svolgersi di attività di aggregazione sportiva.
Ed ancora non abbiamo toccato il tema delle associazioni, ben presenti sul territorio, differenti e diversificate fra di loro, ma che purtroppo non tutte dispongono delle infrastrutture idonee per dare ade-guati servizi. Si nota qui come i contributi versati dal Comune siano rimasti pressoché invariati nel tempo senza essere modulati.
Da tempo le associazioni non possono accedere e contribuire alle manifestazioni di paese quali il Carnevale e le Feste al Lago, privandole quindi quelle poche ma ghiotte occasioni per fare cassa.
A ciò si aggiunga – come noto – una totale mancanza di sale multiuso (ciò che ovviamente non può considerarsi tale la sala del Consiglio Comunale o il centro diurno o ancora l’atrio delle scuole elementari) come luoghi concepiti per manifestazioni o eventi.
ViviAgno propone che le autorità comunali rivedano integralmente la pianificazione e gestione delle associazioni, in particolar modo creando momenti consultivi fra/con le stesse, definendo di comune accordo un calendario ed una pianificazione eventi con lo scopo di coinvolgere il maggior numero di associazioni ed associati, al fine di farsi maggiormente conoscere, valorizzare il proprio operato e raccogliere autonomamente dei fondi. In questo senso il contributo del comune per le associazioni va rivisto e regolamentato nel suo complesso.
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